Niente di buono sul fronte orientale. Da un lato la Lituania rafforza le misure di restrizione al movimento merci fra Russia e Bielorussia e Kaliningrad, l’enclave di Mosca sul Mar Baltico dall’altro i due paesi orientali si incontrano per organizzare possibili reazioni.
Lunedì la Lituania ha ampliato le restrizioni al commercio attraverso il suo territorio verso l’exclave baltica russa di Kaliningrad, in concomitanza con l’entrata in vigore di ulteriori sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Secondo quanto riferito da Reuters, un portavoce delle dogane lituane ha dichiarato che tra le altre merci bloccate da lunedì mattina ci sono cemento, legno, alcol e prodotti chimici industriali a base di alcol. Le ferrovie lituane hanno stimato che le restrizioni si applicheranno all’equivalente di circa il 15% dei 3,7 milioni di tonnellate di merci trasportate dalla Russia a Kaliningrad nella prima metà del 2022. Il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov ha dichiarato invece che il “blocco” riguarda fino al 50% delle importazioni dell’exclave. Ciò include l’estensione del divieto sui metalli ferrosi iniziato il mese scorso. Non si tratta di un soffocamento economico perché la città può essere rifornita dal mare, ma si tratta chiaramente di atti non amichevoli, o ostili.
Dall’altro lato i leader di Russia e Bielorussia hanno discusso di possibili misure congiunte contro la Lituania per le sue restrizioni di transito “illegali” che interessano l’enclave, ha dichiarato lunedì il Cremlino. “È stato posto l’accento sulla situazione legata alle restrizioni illegali imposte dalla Lituania sul transito di merci nella regione di Kaliningrad”, afferma il comunicato “In questo contesto, sono stati discussi alcuni possibili passi comuni”. Il comunicato è stato emesso dopo i colloqui tra il leader russo Vladimir Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Ricordiamo che la Lituania condivide anche un confine di 680 chilometri con la Bielorussia, il principale alleato del Cremlino, che è servito come terreno di transito nella prima fase dell’invasione dell’Ucraina. Non si capisce quale sia il ruolo della UE nel blocco a Kaliningrad, dato che Bruxelles e la Polonia sembravano aver preso dei passi distensivi nella questione.
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