“Ha assolutamente ragione il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, quando dice che la web tax deve concentrarsi sui colossi e non può essere estesa a piccole e medie imprese o start-up. Per Forza Italia è prioritario correggere nella manovra questo punto. Noi dobbiamo far pagare Bezos, Amazon, Zuckerberg e tutti i colossi che non pagano nulla, non penalizzare l’editoria, le televisioni e le piccole imprese italiane”. Lo ha detto in una nota il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri.
“Il punto della web tax è centrale per il futuro della democrazia economica dell’Italia, dell’Europa e del pianeta. È intollerabile – aggiunge – che l’Irlanda sia un paradiso fiscale per questi giganti della rete, traendone vantaggi economici, e l’Europa poi faccia la guerra a un bagnino per i principi della concorrenza”. “Sulla web tax – prosegue Gasparri – dovremmo porre la questione delle questioni. Paghino i giganti e si lascino in pace i piccoli. Faccio presente che in America si è aperto un dibattito sulla possibilità che Google venga spezzettata in più gruppi vista la sua posizione dominante”.
Questione epocale, Big Tech come le Sette Sorelle
“Siamo di fronte a una questione epocale, come quella che riguardò le Sette Sorelle petrolifere o alcuni colossi delle telecomunicazioni in epoche andate, che furono colpiti dalle norme antitrust americane. Ignorare questo fatto – osserva – vuol dire andare su una strada sbagliata. E noi di Forza Italia faremo correggere il percorso a qualsiasi autorità italiana ed europea”.
Resta però il fatto che il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, in audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha ribadito come sulla web tax, sull’ingresso di revisori Mef negli enti privati che prendono elevati contributi pubblici e sull’aumento della tassazione per le criptovalute (temi che animano il dibattito politico di questi giorni) “il Parlamento ovviamente è sovrano”, ma ha invitato a riflettere sulla modifica di queste norme delle quali ha difeso la ratio e lo spirito.
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Manovra, dietrofront in vista sulla web tax al 3%. Modifiche in Parlamento?
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