Cosa rende smart una città? Quali sono gli ingredienti delle smart cities? Connettività, digital information, citizen engagement, e ovviamente la capacità del 5G di espandere la trasmissione di dati dell’Iot a latenze sempre più basse. Questi alcuni dei temi affrontati alla tavola rotonda sulle smart cities che si è tenuta oggi al 5G Italy, l’evento promosso dal CNIT e organizzato da Supercom che si tiene al CNR il 3, 4 e 5 dicembre.
5G fra Harlem e reti sottomarine
Ha aperto i lavori Tommaso Melodia, Director Institute fort the Wireless IoT of Research, PAWR Project Office Department of Electrical and Computer Engineering Northeastern University “Come il ventesimo secolo è stato basato sulla geopolitica, il ventunesimo secolo sarà dominato dalla geotecnoliga”, ha detto Melodia che nel suo intervento ha esposto alcune significative sperimentazioni 5G in atto negli Usa, in particolare ad Harlem nel cuore di New York, e al Campus di Salt Lake City dove la rete 5g si estende fino al centro cittadino. In Nord Carolina sono invece allo studio reti 5G basate sui droni nell’ottica dei cosiddetti cieli intelligenti. Altre sperimentazioni riguardano la sperimentazione di reti sottomarine.
Per le smart cities servono smart policies
Pone l’accento sulla necessità di politiche intelligenti per lo sviluppo del 5G e delle smart city Massimo Angelini, Direttore Public Affairs, Internal and External Communication di Wind Tre. A fronte di ingenti investimenti pari a 6,5 miliardi sborsati dalle telco per l’acquisto delle frequenze 5G, Angelini auspica “smart policies da parte della politica” per semplificare la realizzazione delle nuove reti e segnali concreti come sgravi fiscali contributivi sul costo del lavoro per contribuire alla realizzazione delle nuove reti e dei nuovi servizi del futuro. “Se penso ai territori dove dobbiamo realizzare le nuove reti mi aspetto l’introduzione di uno smart city manager per coordinare e fludificare il processo di realizzazione delle nuove reti e dei servizi 5G”, dice Angelini.
L’esempio di Shenzen
Huawei sta investendo in smart cities e “crede tantissimo nella smart city, vista l’esperienza maturata in Asia e in Cina”, dice Daniele Mantovani, CTO Enterprise Business Group di Huawei, ricordando che l’azienda ha già realizzato le sue soluzioni smart city all’aeroporto di Shenzen e a Pechino. Un modello, quello cinese, da replicare in Italia e in tutta l’Europa, dove è necessario investire molto per non perdere la sfida tecnologica con Asia e Usa. In Italia Huawei ha creato un ecosistema smart city a Cagliari sul modello Shenzen.
Torino Wireless
Un altro esempio di città connessa è Torino, dove diverse sperimentazioni come quella sulle smart road sono in atto nell’ambito del circuito del MIUR dei Cluster della smart community. Ne ha parlato Laura Morgagni, Direttrice della Fondazione Torino Wireless, che ha raccontato anche altre sperimentazioni in atto a Messina sulla mobilità urbana e sulla sicurezza, progetto di monitoraggio delle criticità sociali in zone periferiche.
Il ruolo delle grandi città
Le grandi città “occupano il 3% dello spazio ma producono il 75% delle emissioni” dice Francesco Pagliari, Responsabile Offerta IT di TIM, secondo cui le smart city dovranno sempre più tener conto dello sviluppo sostenibile come stella polare. Per quanto riguarda le smart cities, 5G e Narrow Band IoT stanno rendendo possibile il lancio di nuovi servizi, in particolare quelli “mission critical” e per gestire fino a un milione di oggetti per chilometro quadrato. Tim avrà anche un ruolo importante come Cloud Prvoider in ottica 5G e smart cities, anche grazie al recente accordo siglato con Google Cloud che realizzerà in Italia i suoi nuovi data center, aggiunge Pagliari: “Nel 5G bisogna creare ecosistemi che creano valore”, aggiunge Pagliari. Ed è per questo che Tim apre la rete verso gli sviluppatori grazie alla 5G business platform.
Il San Raffaele è già una smart city
Infine, Alberto Sanna, Direttore Centre For Advanced Technology in Health and Wellbeing dell’Ospedale San Raffaele, ha detto che il san Raffaele è già una smart city, con 25mila persone al giorno che raggiungono l’ospedale, 4mila metri quadrati di negozi e una metropolitana privata. “Il mio sindaco è l’amministratore delegato”, aggiunge, “servono delle bolle di futuro come il San Raffaele” per spingere un po’ dappertutto.
Deborah Bergamini, 5G grande occasione da sfruttare al meglio
Il 5G rappresenta sicuramente un’opportunità da utilizzare al meglio, ma imparando dagli errori compiuti in passato. Lo ha affermato Deborah Bergamini, secondo cui. Per lavorare al meglio sullo sviluppo in Italia del 5G, secondo Bergamini, è necessaria una maggiore comunicazione, oltre ad accettare gli elementi caratteristici dell’interconnessione, nonostante le difficoltà emerse in questo ambito. Per Bergamini è evidente “l’impatto del 5G sulle nostre vite”. “Bisogna ragionare sulle coincidenze ed effetti imprevisti”, ha aggiunto, ricordando quanto avvenuto con l’invenzione della stampa e di internet, che hanno aperto “nuove potenzialità e complessità”.
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