Agcom: rame in calo di 1,1 milioni di linee, FTTH in aumento di 820mila unità nel 2022

  ICT, Rassegna Stampa
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L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato oggi l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo all’ultimo trimestre 2022. Prosegue il calo del rame e la contestuale sostituzione della fibra.

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A fine dicembre scorso nella rete fissa gli accessi complessivi mostrano una lieve flessione su base trimestrale e annua, rispettivamente pari a -115 mila e -184 mila linee; la customer base complessiva si mantiene non lontano dai 20 milioni di linee.

Nel corso del 2022 è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,1 milioni (circa 7,5 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, nello stesso periodo, sono aumentate di circa 920 mila. Ne consegue che a dicembre 2018, il 58,0% degli accessi alla rete fissa era in rame; dopo quattro anni questi sono scesi al 22,0%. Allo stesso tempo, sono sensibilmente cresciuti gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee FTTC sono aumentate di circa 39 mila su base annua e di circa 3,8 milioni nell’intero periodo; quelle FTTH sono incrementate di circa 820 mila unità su base annua e, a fine dicembre, risultano non lontane dai 3,5 milioni di accessi. In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 80 mila unità nell’anno, hanno quasi raggiunto 1,8 milioni di linee.

Linee broadband complessive in calo

Le linee broadband complessive, a fine settembre 2022, sono 18,6 milioni, risultando in marginale riduzione (-90 mila linee) su base annua, flessione in gran parte concentrata nell’ultimo trimestre dell’anno, in cui la crescita degli accessi FTTH (+209mila) non è bastata a bilanciare il decremento, in particolare, delle linee DSL.

Le dinamiche appena illustrate determinano un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno superato l’81% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 30,2% del dicembre 2018, al 68,0% del dicembre 2022.

Cresce del 7,8% il consumo di dati nel 2022

Parallelamente continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo il traffico giornaliero nel 2022 ha segnato una crescita del 7,8% su base annua, segnando, allo stesso tempo, un +86,8% rispetto al 2019 e i dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) lo scorso anno hanno mostrato, rispetto al 2021, un aumento del 6,9%.

Nel quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine dicembre, Tim si conferma il maggiore operatore con il 40,0%, seguito da Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,4% e Wind Tre con il 14,3%.

Aumentano le sim

Nella rete mobile, a fine dicembre 2022, le sim attive (Human e M2M) sono complessivamente 107,2 milioni, circa 1,1 milioni di unità in più su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M sono aumentate di oltre 0,7 milioni, mentre, nello stesso periodo di tempo, l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) è risultato di poco inferiore a 0,4 milioni di sim.

Le linee Human sono rappresentate per l’86,9% dall’utenza residenziale; con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,5% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.

Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 28,4%, seguita da Vodafone (27,5%) e Wind Tre (24,2%), mentre Iliad raggiunge l’8,9%.

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,6%, seguito da Tim con il 24,7% e Vodafone con il 22,6%, mentre Iliad, con una crescita di 1,3 punti percentuali su base annua, ha raggiunto il 12,2%.

Sono valutabili in circa 56,6 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso del 2022, valore in linea con quanto osservato nel 2021. Il relativo consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,61 GB, in crescita del 27,4% rispetto al 2021.

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